L'Eugubino
aprile 1998

  In questo numero: un articolo di Fabrizio Cece su una vertenza tra i balestrieri per l'assegnazione del Palio del 1673.



L'Eugubino
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 L'Eugubino
Pagina 31

Vertenza tra balestrieri per l'assegnazione del Palio del 1673 di Francesco Cece

Quello del 1673 è probabilmente uno dei primi pali di cui resta traccia documentaria per la risoluzione di una vertenza sorta tra i vincitori. Dagli atti sottoscritti dal Luogotenente Giovanni Maria Scorza di Senigallia e dal Gonfaloniere Marione Marioni si apprende che il 17 maggio di quell'anno, al termine dei tiri Nicolò Farinelli e Bonaventura Marcucci pretendevano ambedue di essere il vincitore della gara. Quindi entrambi aspiravano a ricevere il premio destinato ai balestrieri che fanno miglior colpo nella rotella, o tasello colla veretta o frezza.
La causa di tale situazione era dovuta al fatto che la veretta del Farinelli, una volta conficcatasi nel tasso, aveva perduto l'asta.
Pur avendo eseguito il miglior lancio il risultato di Nicolò venne contestato dal secondo piazzato, Marcucci, la cui veretta si era conservata per intero. 
Convenute le parti, i Periti e professori di simil arte, si stilava il lodo del quale si riportano i passaggi più significativi:
"[...] benchè la frezza, o veretta del suddetto Nicolò sia stata veduta infissa nel tasello senza il suo legno, che per la veemenza dei colpi dell'altra cadde in terra, e per non essere stata parimente la Rotella ben cavigliata et azzeppata nel muro, come fu benissimo osservato; non di meno per essere stato raccolto detto legno caduto da i testimoni, e fattosene poi da Sua Signora Eccellentissima il confronto, fu rinvenuto che quello era il legno, o Veretta, che stata infisso nel detto ferro, quando fu scaricato il colpo [...] e con la riflessione anco della regola, che nel tassello dipende la vittoria da chi s'avvicina più alla bolletta di esso con il ferro, ma nella rotella giocano le penne della veretta. Et considerato finalmente che secondo [...] la dispositione di questo statuto al libro primo rubrica 67 deve quello conseguire il premio, che più s'avvicina col colpo al tasello, o bolletta esistente nel mezzo del medesimo, e non ha vendo altro balestriero superato il colpo, e tiro del detto Nicolò Farinelli, perciò [...] diciamo, dichiariamo che il sopra detto Bonaventura Marcucci balestriero debba cedere al prefato Nicolò Farinelli la vittoria per non averlo superato nel tiro della frezza e successivamente doversi al medesimo Nicolò per premio del suo plausibile colpo il Palio che sotto il 17 del corrente mese di Maggio fu giocato da balestrieri di questa Città". Tale decisione trova conferma anche nei capitoli del Palio redatti nel 1650 il cui punto XI recita: "Che le Verete che saranno a Tasso, quella più vicina alla Buletta, vince il Palio, benchè fosse sanz'Asta, e l'altra contigua, vinca la Rotella".

Da L'Eugubino pag.31 - Anno XLIX, n.3