L'
attività dei Balestrieri eugubini e tutto quanto ruota attorno a
questa plurisecolare manifestazione eugubina
furono caratterizzati, nel 1953, da tutta una serie di avvenimenti,
principali e secondari, che meritano di essere ricordati anche per
certi aspetti storici e politici di non secondaria importanza.
A prescindere dal rinnovo delle cariche consiliari e dal Palio
tradizionale con Sansepolcro, due furono i fatti che caratterizzano il
1953: la questione del diritto rivendicato da Siena sull'uso del
termine "palio" e la manifestazione internazionale legata
alla balestra che prevedeva inizialmente la partecipazione dei
balestrieri di Austria, Italia, Svizzera e Germania.
Il 7 gennaio 1953 il sindaco di Sansepolcro,
Mario Ugolini, avvisava il collega di Gubbio che la città di Siena
aveva chiesto al Ministero dell' Interno che la denominazione
"palio" venisse riservata alla "manifestazione delle
contrade". Dopo aver ricordato che negli archivi biturgensi
esistevano documenti sul "palio" già dal XVI secolo,
Ugolini chiese al sindaco di Gubbio di far eseguire delle specifiche
ricerche negli archivi locali per rintracciare altra documentazione
atta a sostenere che i due comuni avevano "il pieno diritto di
denominarsi 'Palio della Balestra per antichissima consuetudine"
e che, quindi, la parola Palio non costituiva "un privilegio da
riservarsi esclusivamente al Palio di Siena". Il sindaco Bei
Clementi inviò subito la trascrizione dei Capitoli dei balestrieri già
pubblicati da Lamberto Marchetti riservandosi senz'altro di far
eseguire "diligenti ricerche" nell'archivio storico le
quali, da un primo esame, si presentavano però laboriose. A fine
gennaio il comune provvedeva a contattare anche Polidoro Benveduti,
allora residente a Cagliari, il quale già l' 11 marzo spediva una
propria relazione storica che inizia significativamente così: "La
città di Siena pretende che il sostantivo 'palio' d'ora innanzi venga
usato solo per designare il premio delle gare che si disputano nella
sua 'Piazza del Campo' il 21luglio ed il 16 agosto di ogni anno.
Tale pretesa non ha nessuna fondatezza". Per uno
storico della sua levatura fu oltremodo facile dimostrare che il
termine conteso era usato già nel Duecento in tutta Italia e
designava un taglio di I tessuto pregiato da assegnare come premio in
manifestazioni di svariata natura, (corse a piedi o a cavallo, gare di
tiro con l' arco o con la balestra). Per quanto riguarda Gubbio il
prof. Benveduti richiamò l' arcinoto (oggi) passaggio della cronaca
di ser Guerriero in cui si ricorda che il 17 maggio 1461, alla
presenza della contessa Battista Sforza "se balestrò el
palio". Il materiale raccolto dallo storico eugubino fu spedito a
Sansepolcro per essere inoltrato alla prefettura di Arezzo mentre il
consiglio comunale eugubino, nella seduta del 12 aprile 1953, decise
di inviare, tra l' altro, al Ministero dell' Interno copia della
delibera nella quale, sulla base della memoria Benveduti, si
evidenziava come la parola "palio" fosse generica e
"appunto perchè generica e da più Comuni e da antichi tempi e
per varie manifestazioni r adottata" non poteva "costituire
un diritto esclusivo della Città di Siena". Non avendo trovato
altri documenti sulla questione credo proprio di poter dire che le
assurde pretese senesi abbiano avuto degna
fine: l'archiviazione agli atti!
Ne11953, promosso dall'Ente Provinciale per il Turismo di Perugia e
con la fattiva collaborazione del "Maggio Eugubino", venne
organizzato a Gubbio il secondo Palio Internazionale della Balestra
che, sulle prime intenzioni, avrebbe dovuto essere disputato tra le
rappresentative di Austria, Germania, Italia, e Svizzera. L'
importante manifestazione ebbe uno sviluppo piuttosto travagliato.
Fissata inizialmente per il 16-17 maggio, per problemi organizzativi e
per motivi elettorali fu quasi subito rimandata al mese di giugno. Ma
il problema maggiore era rappresentato dalla partecipazione della
rappresentativa tedesca. Il 25 maggio 1953 il sindaco Bei Clementi
comunicò all'Ente Provinciale per il Turismo che "il Comitato 40
Martiri, insieme ad una Commissione di cittadini" si era
presentata a lui facendogli presente "come non potrebbe essere
tollerata la presenza di una squadra tedesca all'imminente Palio dei
Balestrieri, tanto più che la gara" avrebbe dovuto svolgersi
"alcuni giorni dopo la ricorrenza dell' eccidio dei Quaranta
Martiri". La risposta da Perugia giunse due giorni dopo e in essa
il
dottor Lelio Torelli, dopo aver informato il sindaco che quella stesso
giorno, assieme al dottor Fameti del "Maggio Eugubino" si
era recato presso il prefetto per far presente la spiacevole
situazione che si era venuta a creare, così continua: "Infatti,
data I' assoluta impossibilità di escludere i Germanici, ai quali
sono stati già diramati da tempo gl'inviti, inviti estesi anche ai
loro rappresentanti diplomatici in Italia, e non potendo del resto
esporre i balestrieri tedeschi, nostri invitati, a ricevere affronti o
scortesie da una parte della popolazione eugubina, con la prevedibile
ripercussione che ne deriverebbe alle nostre relazioni con la
repubblica tedesca, ed alla politica di distensione che stiamo
attuando, non abbiamo altra soluzione all'infuori della soppressione
della gara. Forse vi potrebbero essere anche altre due soluzioni: una
sarebbe quella di far disputare il Palio in un' altra città che non
fosse Gubbio e che potrebbe anche essere Sansepolcro oppure Perugia
che sarebbe arcicontentissima di organizzarlo. L' altra soluzione,
poiché Lei nella Sua lettera parla anche di eccessiva vicinanza della
data del Palio alla ricorrenza dell' eccidio dei 40 Martiri, sarebbe
quella di spostare il Palio al mese di Settembre, sperando che il
tempo e le già trascorse elezioni possano cambiare gli umori degli
Eugubini dissidenti. Ma poiché non possiamo avere alcuna certezza
della realizzazione di questa ipotesi non resta che sopprimere il
Palio, oppure di farlo disputare in altra Città" . Stante le
difficoltà incontrate e viste anche le nuove richieste di
partecipazione formulate da altre nazioni, il sindaco decise
nuovamente il rinvio della manifestazione al 5-6 settembre. L' artista
perugino Edmondo Biganti eseguì i relativi manifesti pubblicitari in
uno dei quali (poi, probabilmente, non più impiegato) compaiono i
colori dell' Austria e della Germania. Nel clima di tensione creatosi
si inserirono anche certe considerazioni del sindaco di Sansepolro che
manifestava la sua preoccupazione per il fatto che la presenza di
tedeschi appartenenti a certe associazioni revansciste germaniche
potesse "alimentare le recondite velleità di taluni ambienti
nostrani di nostalgici, non ancora rassegnati, del nazifascismo".
Spedite le prime richieste di partecipazione, i balestrieri svizzeri,
favorevoli al torneo, fecero sapere il 20 agosto che i tedeschi non
avevano ancora ricevuto l'invito e che gli austriaci erano sprovvisti
di alcune armi. Il sindaco rispose che le armi sarebbero state fornite
dall' Associazione Balestrieri di Gubbio.
Ragioni di opportunità potrebbero aver convinto i tedeschi a
rinunciare alla gara. Quel che è certo è che la corrispondenza
successiva al 20 agosto non coinvolge più i balestrieri germanici. Il
Palio Internazionale della Balestra si svolse regolarmente il 5 e 6
settembre, data scelta definitivamente dal "Maggio Eugubino",
e vide la netta supremazia della squadra elvetica su quella austriaca
e su quella italiana, quest'ultima formata da due eugubini e da due
biturgensi.
Da
L'Eugubino pagg. 15 e 16 - Anno LII, n.2 |