Il
Torneo dei Quartieri non ha certo la pretesa di ergersi a
manifestazione tradizionale, almeno non nel solco del Palio o, peggio,
dei Ceri. Potrebbe trattarsi di rievocazione, visto che c'è chi
dice fosse avvenuta anche in passato. E' preferibile viverla come
manifestazione in costume a carattere medioevale, in uno scenario
incomparabile come quello di Gubbio, giusto corollario alla Balestra,
vera tradizione eugubina. E del resto poco hanno di tradizionale,
diverse manifestazioni cui presenziano in giro per il mondo i nostri
balestrieri.
Rimane l'importanza che ormai questa manifestazione ha, sia per l'alto
numero di turisti che vi assistono, sia per gli Eugubini che vi
partecipano. E' evidentissimo il tornaconto che la Gubbio "turistica"
riceve dal Torneo. Altrettanto evidente il forte momento di
socializzazione all'interno dei Quartieri, non certo limitato alla
sola sera del 14 agosto. Due elementi, questi ultimi, che convivono
perfettamente senza infastidirsi, come forse solo a Gubbio sappiamo
fare. Ma è quì che casca l'asino.
Il Torneo è una manifestazione, almeno fino ad oggi, gestita in
maniera familiare, con volontari del Maggio Eugubino e dei Quartieri,
con le pecche e i problemi che ne derivano. Occorrono forze fresche,
con idee e capacità organizzative al passo con i tempi, che il M.E.
oggi non ha più. Forse consapevole di questo, ma anche per oggettive
difficoltà finanziarie, la Pro Loco si è ritirata
dall'organizzazione del Palio lasciando il campo libero. Come
Quartieri, assieme alla Società Balestrieri, riteniamo opportuno
colmare questo spazio, ma non possiamo farlo da soli. Le nostre forze
non sono sempre adeguate nell'organizzazione delle piazze e dei
costumi, l'esborso economico per la serata è notevole, con il rischio
di non coprire la spesa in caso di pioggia. Per questo non possiamo
non chiedere di smetterla con queste gestioni familiari.
Chiediamo un impegno serio da parte di chi, questa città, almeno a
parole, vuole lanciarla nel Gota del turismo mondiale. La Gubbio
turistica guadagna anche per queste manifestazioni.
E' penoso pensare che Gubbio non abbia una illuminazione fissa adatta
alle varie manifestazioni in Piazza Grande: l'affitto
dell'impianto-luci per una sola sera costa circa 8.000.000.
Tutte le cittadine umbre vivono di manifestazioni con calendario e
finanziamenti pubblici fissi, noi andiamo a questuare in giro per i
Quartieri o anticipiamo di tasca nostra soldi i cui riscontri in
realtà finiscono in tasche altrui.
Ma è probabile che i rappresentanti dei Quartieri, ed è questo il
pericolo per il 1993, il Ferragosto se lo vadano a passare al mare.
Essi per primi tengono a questa manifestazione, ma non possono andare
avanti da soli. E' necessaria la collaborazione del G.O.T.E.,
dell'Azienda Turismo, fino ad oggi incapaci di assumersi impegni seri.
Solo se quest'ultimi scendessero in campo potremo pensare all'edizione
del 1993. Da
Gubbio Oggi pag.25 - Anno III n.6/7 |