Il
Palio della balestra è una manifestazione da difendere, che andrebbe
salvaguardata e valorizzata con apposito marchio di origine
controllata e garantita".
Queste l'affermazione che ho rilasciato come Presidente della Società
Balestrieri di Gubbio, al termine dell'edizione 1995 del Palio della
Balestra. Non
pensavo di sollevare così tanta curiosità. Da parte mia non posso
che ribadire il senso di quella mia frase.
Ritengo infatti che una manifestazione come quella del Palio della
Balestra rappresenti un tassello insostituibile nella memoria
collettiva di una comunità. Come presidente della Società
Balestrieri di Gubbio non posso che concordare con quanto affermato
dal mio collega di Sansepolcro, Fabrizio Gherardi. Il Presidente dei
Balestrieri biturgensi ha ricordato come l'impegno fondamentale della
società sia rivolto ad assicurare una continuità alla
manifestazione.
Il Palio della Balestra andrà avanti, potrà essere
organizzato di volta in volta più o meno bene, ma è una tradizione
storica che non morirà, perchè è radicata profondamente nel
bagaglio culturale e umano di chi la porta avanti, preservandola in
ogni sua componente.
Da un lato, non posso che dar ragione a Dario Casini, neosindaco della
comunità biturgense e vincitore di due delle ultime edizioni del
palio: è vero, se a Sansepolcro si nasce balestrieri, a Gubbio si
nasce ceraioli e poi in alcuni casi, si diventa balestrieri.
Nondimeno, il palio della balestra è un appuntamento tradizionale del
mese di maggio a Gubbio. Considerando anche i numerosi turisti
italiani e stranieri che ogni anno affollano Piazza Grande per
assistere al Palio, ritengo sarebbe ora che a livello nazionale venga
stilata una classifica più rigorosa delle diverse manifestazioni
folcloristiche, una classifica per distinguere quelle manifestazioni
con precise radici storiche che possono vantare una continuità nel
tempo, dalle numerosissime manifestazioni riscoperte recentemente, che
avranno pure una giustificazione storica, ma non hanno una continuità
di svolgimento nei secoli.
Nel caso del Palio della balestra poi, patrimonio comune di due
regioni quali l'Umbria e la Toscana, ritengo sia indispensabile veder
impegnate in uno sforzo comune le due amministrazioni regionali.
Intendo dire che gli assessori al turismo di Umbria e Toscana
dovrebbero incontrarsi, prendere atto della realtà e compiere ogni
sforzo possibile per assicurare alla manifestazione quegli interventi
culturali e finanziari utili a sostenerla e salvaguardarla.
Il Palio, ci tengo a ribadirlo ancora una volta, è caratterizzato da
una continuità secolare e rappresenta uno degli avvenimenti più
genuini del folklore italiano.
Mi auguro che finalmente sia possibile, dopo tanti tentativi caduti
nel vuoto, promuovere un' azione che induca le due ragioni a
collaborare per conferma- re, sostenere e garantire la realizzazione
di questo progetto.
Da
Gubbio Oggi Più pag.24 e 25 - Anno V n.5 |