Gubbio Oggi
giugno 1995

  In questo numero: "Palio, folclore D.o.c." di  Filippo Meli.



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Palio, folclore D.o.c. di Filippo Meli

Il Palio della balestra è una manifestazione da difendere, che andrebbe salvaguardata e valorizzata con apposito marchio di origine controllata e garantita". 
Queste l'affermazione che ho rilasciato come Presidente della Società Balestrieri di Gubbio, al termine dell'edizione 1995 del Palio della Balestra.
Non pensavo di sollevare così tanta curiosità. Da parte mia non posso che ribadire il senso di quella mia frase. 
Ritengo infatti che una manifestazione come quella del Palio della Balestra rappresenti un tassello insostituibile nella memoria collettiva di una comunità. Come presidente della Società Balestrieri di Gubbio non posso che concordare con quanto affermato dal mio collega di Sansepolcro, Fabrizio Gherardi. Il Presidente dei Balestrieri biturgensi ha ricordato come l'impegno fondamentale della società sia rivolto ad assicurare una continuità alla manifestazione. 
Il Palio della Balestra andrà avanti, potrà
essere organizzato di volta in volta più o meno bene, ma è una tradizione storica che non morirà, perchè è radicata profondamente nel bagaglio culturale e umano di chi la porta avanti, preservandola in ogni sua componente. 
Da un lato, non posso che dar ragione a Dario Casini, neosindaco della comunità biturgense e vincitore di due delle ultime edizioni del palio: è vero, se a Sansepolcro si nasce balestrieri, a Gubbio si nasce ceraioli e poi in alcuni casi, si diventa balestrieri. Nondimeno, il palio della balestra è un appuntamento tradizionale del mese di maggio a Gubbio. Considerando anche i numerosi turisti italiani e stranieri che ogni anno affollano Piazza Grande per assistere al Palio, ritengo sarebbe ora che a livello nazionale venga stilata una classifica più rigorosa delle diverse manifestazioni folcloristiche, una classifica per distinguere quelle manifestazioni con precise radici storiche che possono vantare una continuità nel tempo, dalle numerosissime manifestazioni riscoperte recentemente, che avranno pure una giustificazione storica, ma non hanno una continuità di svolgimento nei secoli. 
Nel caso del Palio della balestra poi, patrimonio comune di due regioni quali l'Umbria e la Toscana, ritengo sia indispensabile veder impegnate in uno sforzo comune le due amministrazioni regionali. Intendo dire che gli assessori al turismo di Umbria e Toscana dovrebbero incontrarsi, prendere atto della realtà e compiere ogni sforzo possibile per assicurare alla manifestazione quegli interventi culturali e finanziari utili a sostenerla e salvaguardarla. 
Il Palio, ci tengo a ribadirlo ancora una volta, è caratterizzato da una continuità secolare e rappresenta uno degli avvenimenti più genuini del folklore italiano. 
Mi auguro che finalmente sia possibile, dopo tanti tentativi caduti nel vuoto, promuovere un' azione che induca le due ragioni a collaborare per conferma- re, sostenere e garantire la realizzazione di questo progetto. 

Da Gubbio Oggi Più pag.24 e 25 - Anno V n.5