Forse
sono il primo, ma spero di non essere I'ultimo, che raccoglie e
rilancia le sensazioni negative espresse nell'ultimo Gubbio Oggi,
circa le condizioni in cui versa il nostro Centro storico. Lo faccio
sia come residente che come Presidente di una Associazione, quella del
Quartiere di San Giuliano, che da sempre si è fatta promotrice di
iniziative volte ad animare la vita del quartiere e di conseguenza
quella della città, raggiungendo, e questo lo dico con amarezza,
scarsi risultati. Leggendo i vostri articoli mi sono, però, un po'
rincuorato. Infatti ero giunto a pensare che la nostra buona volontà
nell'organizzare le varie manifestazioni nel corso dell'anno non fosse
stata poi così buona: a conti fatti i partecipanti erano sempre i
soliti.
Ora mi rendo conto che in un Centro Storico, che annovera quasi
tremila abitanti (sapevo fossimo rimasti in pochi, ma non così
pochi), il sogno di ricreare un ambiente sereno e vitale come quello
che i nostri genitori ci raccontano sia stato trenta anni fa, diventa
un'utopia. Ancora negli anni settanta, quando ero bambino io, le
piazze ed i vicoli pullulavano di gente, poi lo spopolamento.
Oggi mi sembra di vivere in una di
quelle città fantasma tanto care alla tradizione western.
La musica è sempre la stessa, si rischia di diventare monotoni, ma le
cose è meglio ripeterle piuttosto che tacerle. Mai una iniziativa
culturale o folkloristica o sportiva che vada al di là dei soliti
appuntamenti fissi, che tra l'altro vivono grazie all'impegno ed
all'interessamento dei soliti volontari non ancora, però, disposti
all' estremo sacrificio.
Non mi riferisco solo ai Ceri o al Palio, ma alla Gubbio di tutti i
giorni che necessita di idee nuove che consentano una diversa qualità
della vita per i residenti, un'attrazione per chi abita in periferia
ed allo stesso tempo offrano ai turisti un motivo per rimanere più
giorni nella nostra città invece della solita visita "toccata e
fuga".
Una grande speranza era data dal nuovo Piano Regolatore Generale
redatto dall' Assessore all'Urbanistica Massimo Bastiani e di cui si
sono perse le tracce. Ricordo quando noi rappresentanti di quartiere
siamo stati convocati ad una riunione esplicativa del nuovo P.R.G., in
cui proprio l' assessore Bastiani aveva definito i quartieri come
referenti privilegiati per collaborare con l' Amministrazione comunale
alla rinascita di un centro storico che avrebbe dovuto riacquistare un
ruolo chiave nell' economia cittadina. Avevamo
raccolto quelle parole con entusiasmo, tanto che si era redatto un
documento in cui sembrava finalmente essere una delle possibili vie
alla soluzione dei problemi di Gubbio o quantomeno una rinnovata
volontà a far questo. Non ne abbiamo saputo più nulla. Delusi, non
so per colpa di chi. Non voglio prendere le parti di nessuna area
politica, ma da cittadino devo ancora una volta constatare amaramente
l'impastoiamento di un valido progetto nella rete della
burocrazia.
L' Amministrazione comunale è latente; sarà forse il caso di
muoverci, noi cittadini? Non sto parlando di costituire l'ennesimo
movimento che, una volta approdato al Palazzo, rimanga poi soffocato
dalle lungaggini burocratiche, inevitabili nella politica. No. Quello
di cui abbiamo bisogno è di proposte concrete. Piccole iniziative che
non necessitino dell' approvazione del Palazzo per essere realizzate,
ma che schiodino questa città dal suo torpore. Vi sono molte
Associazioni che insieme possono contribuire a ridare un' anima a
Gubbio ed al suo Centro Storico così tormentato. Basterebbe allargare
forzi per perseguire un unico obbiettivo:
provare a costruire una Gubbio che soddisfi noi cittadini e che meriti
quel giusto prestigio che secoli di storia ci hanno lasciato in eredità.
Un'idea semplice tanto per cominciare: perché non dare tono ai nostri
Balestrieri, impegnati quest' anno, oltre alle classiche sfide con San
Sepolcro, nel Palio Nazionale che si svolgerà proprio qui a Gubbio,
con una coreografia degna di tale nome?
Penso sia giunto il momento di rivalutare un aspetto importante della
cultura cittadina per troppo tempo bistrattato, vuoi per un
disinteresse cronico della gente eugubina, vuoi per un comporta- mento
troppo elitario della Società Balestrieri, l' importante, ora, è che
si ritrovi da entrambe le parti la giusta spinta per fare le cose come
si deve, proprio perché le coreografie delle ultime edizioni non
giovano al nome di Gubbio e non si pensi che queste magre figure
riguardino solo i diretti interessati. Questo è uno sfogo ma anche un
invito a riflettere. Ricordo quando ad una riunione del Torneo dei
Quartieri, Corrado "'l Baluba", apostrofato con un «Ma chi
te'l fa fà?», rispose: «Perché vojo bene ta Gubbio, bamboccio!».
Un po' di orgoglio non guasta mai, anzi sono in troppi, purtroppo,
quelli a cui, oggi, manca.
Da
Gubbio Oggi pag. 19 - Anno VI, n.3 |