Gubbio Oggi
marzo 1996

  In questo numero: "Ripetere, meglio che tacere".


 
Gubbio Oggi
Copertina



 Gubbio Oggi 
Pagina 19

Ripetere, meglio che tacere di Andrea Martinelli

Forse sono il primo, ma spero di non essere I'ultimo, che raccoglie e rilancia le sensazioni negative espresse nell'ultimo Gubbio Oggi, circa le condizioni in cui versa il nostro Centro storico. Lo faccio sia come residente che come Presidente di una Associazione, quella del Quartiere di San Giuliano, che da sempre si è fatta promotrice di iniziative volte ad animare la vita del quartiere e di conseguenza quella della città, raggiungendo, e questo lo dico con amarezza, scarsi risultati. Leggendo i vostri articoli mi sono, però, un po' rincuorato. Infatti ero giunto a pensare che la nostra buona volontà nell'organizzare le varie manifestazioni nel corso dell'anno non fosse stata poi così buona: a conti fatti i partecipanti erano sempre i soliti.
Ora mi rendo conto che in un Centro Storico, che annovera quasi tremila abitanti (sapevo fossimo rimasti in pochi, ma non così pochi), il sogno di ricreare un ambiente sereno e vitale come quello che i nostri genitori ci raccontano sia stato trenta anni fa, diventa un'utopia. Ancora negli anni settanta, quando ero bambino io, le piazze ed i vicoli pullulavano di gente, poi lo spopolamento. 

Oggi mi sembra di vivere in una di quelle città fantasma tanto care alla tradizione western. 
La musica è sempre la stessa, si rischia di diventare monotoni, ma le cose è meglio ripeterle piuttosto che tacerle. Mai una iniziativa culturale o folkloristica o sportiva che vada al di là dei soliti appuntamenti fissi, che tra l'altro vivono grazie all'impegno ed all'interessamento dei soliti volontari non ancora, però, disposti all' estremo sacrificio.
Non mi riferisco solo ai Ceri o al Palio, ma alla Gubbio di tutti i giorni che necessita di idee nuove che consentano una diversa qualità della vita per i residenti, un'attrazione per chi abita in periferia ed allo stesso tempo offrano ai turisti un motivo per rimanere più giorni nella nostra città invece della solita visita "toccata e fuga".
Una grande speranza era data dal nuovo Piano Regolatore Generale redatto dall' Assessore all'Urbanistica Massimo Bastiani e di cui si sono perse le tracce. Ricordo quando noi rappresentanti di quartiere siamo stati convocati ad una riunione esplicativa del nuovo P.R.G., in cui proprio l' assessore Bastiani aveva definito i quartieri come referenti privilegiati per collaborare con l' Amministrazione comunale alla rinascita di un centro storico che avrebbe dovuto riacquistare un ruolo chiave nell' economia cittadina. Avevamo raccolto quelle parole con entusiasmo, tanto che si era redatto un documento in cui sembrava finalmente essere una delle possibili vie alla soluzione dei problemi di Gubbio o quantomeno una rinnovata volontà a far questo. Non ne abbiamo saputo più nulla. Delusi, non so per colpa di chi. Non voglio prendere le parti di nessuna area politica, ma da cittadino devo ancora una volta constatare amaramente l'impastoiamento di un valido progetto nella rete della burocrazia. 
L' Amministrazione comunale è latente; sarà forse il caso di muoverci, noi cittadini? Non sto parlando di costituire l'ennesimo movimento che, una volta approdato al Palazzo, rimanga poi soffocato dalle lungaggini burocratiche, inevitabili nella politica. No. Quello di cui abbiamo bisogno è di proposte concrete. Piccole iniziative che non necessitino dell' approvazione del Palazzo per essere realizzate, ma che schiodino questa città dal suo torpore. Vi sono molte Associazioni che insieme possono contribuire a ridare un' anima a Gubbio ed al suo Centro Storico così tormentato. Basterebbe allargare forzi per perseguire un unico obbiet
tivo: provare a costruire una Gubbio che soddisfi noi cittadini e che meriti quel giusto prestigio che secoli di storia ci hanno lasciato in eredità. Un'idea semplice tanto per cominciare: perché non dare tono ai nostri Balestrieri, impegnati quest' anno, oltre alle classiche sfide con San Sepolcro, nel Palio Nazionale che si svolgerà proprio qui a Gubbio, con una coreografia degna di tale nome? 
Penso sia giunto il momento di rivalutare un aspetto importante della cultura cittadina per troppo tempo bistrattato, vuoi per un disinteresse cronico della gente eugubina, vuoi per un comporta- mento troppo elitario della Società Balestrieri, l' importante, ora, è che si ritrovi da entrambe le parti la giusta spinta per fare le cose come si deve, proprio perché le coreografie delle ultime edizioni non giovano al nome di Gubbio e non si pensi che queste magre figure riguardino solo i diretti interessati. Questo è uno sfogo ma anche un invito a riflettere. Ricordo quando ad una riunione del Torneo dei Quartieri, Corrado "'l Baluba", apostrofato con un «Ma chi te'l fa fà?», rispose: «Perché vojo bene ta Gubbio, bamboccio!». 
Un po' di orgoglio non guasta mai, anzi sono in troppi, purtroppo, quelli a cui, oggi, manca.

Da Gubbio Oggi pag. 19 - Anno VI, n.3