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Folklore, quale
salvaguardia?
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La
notizia dell' Associazione regionale per le manifestazioni storiche ha
creato un vero e proprio subbuglio, nella nostra città. Partendo da
questo tema (trattato all' interno di "Gubbio Oggi")
lanciamo il classico sasso nello stagno.
Prendendo di mira, quello che è il vero problema delle manifestazioni
folcloristiche eugubine, che certo quanto a tradizione, continuità e
autenticità non temono confronti ne possono effettivamente accettare
di essere messe sullo stesso piano di altre iniziative dalla dubbia
provenienza. Affermare un'indiscussa autenticità, e sulla base di
questo restare fuori del circuito delle manifestazioni regionali, ha
il suo contrappeso negativo: significa perdere possibili finanziamenti
e agevolazioni che questa Associazione ha in animo, come peculiare
finalità, di generare.
Che fare dunque? Accettare il compromesso di stare alla pari con gli
altri ("per un pugno di dollari" verrebbe da dire?) o
affermare la propria unicità, accettando però di vedere gli altri
gratificati da iniziative e sovvenzioni?
Ma il dilemma è solo il paravento del vero nocciolo. Chi salvaguarda
in realtà le nostre tradizioni? Se almeno per il Palio della Balestra
esiste una Società Balestrieri che opera e si muove con I'intento di
valorizzare ed enfatizzare gli aspetti più significativi di una
tradizione plurisecolare, chi riveste questo compito per la Festa dei
Ceri? Verrebbe da dire, siamo alle solite: il Comune ha per ora
lanciato un'idea di un confronto cittadino (ma precedenti esperienze
insegnano, che non produce risultati); gli altri soggetti (Famiglie,
Università, Maggio Eugubino) tacciono. Chi tace acconsente...ma in
questo caso, a cosa serve?
Da
Gubbio Oggi pag.3 - Anno XI, n.6 |
Immagini
di festa di
Eugenio Procacci |
Non poteva
mancare il folclore nell'estate eugubina. Di n grande rilievo il 36°
Palio Nazionale della Balestra Antica all'Italiana disputato il 5
agosto tra le città di: Gubbio,
Sansepolcro, San Marino, Massa Marittima e Lucca per l'aggiudicazione
del titolo di "Re della balestra" e del relativo collare
d'oro detenuto dall'eugubino Marcello Rogari che lo aveva vinto a Lucca nella passata
edizione. Non possiamo informare del risultato ne elogiare il
vincitore del Palio 2001 perché al momento di andare in stampa non è
stato
ancora disputato.
Fervono intanto i preparativi per il Torneo dei Quartieri, il
folclore di mezz'agosto. La macchina organizzativa si era messa in
moto dopo la conferma dell' approvazione da parte del nuovo sindaco
Goracci e dell' assessore alla cultura Barchetta del sostegno
necessario da parte dell'Amministrazione.
Le sedi delle associazioni dei quattro quartieri eugubini Sant'
Andrea, San GIulIano, San Pietro e San Martino si sono trasformate in
veri laboratori per l'allestimento dei Cortei storici che sfileranno
per le vie della città, nel pomeriggio del 14 agosto, convergendo
verso Piazza Grande dove alle ore 17.00 è prevista la
manifestazione.
Il Palio che verrà assegnato al quartiere del balestriere primo
classificato è stato realizzato dalla giovane artista eugubina, Katia
Cerbella, diplomata all' Accademia di Belle Arti. Al vincitore insieme
al drappo verrà consegnata una medaglia in oro, fatta realizzare per
l'occasione dal Maggio Eugubino, organizzatore del torneo insieme alle
associazioni di quartiere.
Presenti, come sempre, a completare la scenografia, il gruppo
Sbandieratori di Gubbio che farà volare le sue bandiere tra i
medioevali palazzi eugubini.
Il Torneo dei Quartieri, anche se rappresenta una rievocazione
storica, nata dal nulla e stretta tra due colossi di ininterrotta
tradizione popolare come i Ceri ed il Palio della Balestra, è
riuscito a guadagnarsi uno spazio di tutto rispetto nelle
manifestazioni folcloristiche della nostra città. Infatti si sono
raggiunti ottimi risultati sia sotto l'aspetto di partecipazione
popolare sia dal punto di vista della qualità, del tutto
apprezzabile, dello spettacolo.
L'ultima considerazione da fare è un elogio alla comunità eugubina
che attraverso le persone dei quartieri, l'amministrazione comunale,
la società Balestrieri, la Società Sbandieratori, i
Campanari, l'Associazione Maggio
Eugubino si mobilita e si impegna spontaneamente per garantire
una manifestazione degna della cornice storica e architettonica di
Gubbio.
Da
Gubbio Oggi pag.22 - Anno XI, n.6 |
Feste
o Sagre? di
Alberto Cappannelli |
I
Ceri
sono sempre alla ribalta nello scenario della nostra città. Questa
volta, se ne parla per l'esclusione dalla neonata Associazione per le
manifestazioni storiche dell'Umbria. Un'associazione, nata con lo
scopo di far conoscere, valorizzare e diffondere le manifestazioni
umbre nella
loro globalità storica. Sono 15 le città umbre aderenti, con
presidente Pierluigi Mingarelli che ha presentato l'associazione alla
Regione da cui si aspettano finanziamenti. Dall'elenco delle
manifestazioni storiche compaiono tra le altre "Corsa
all'anello" di Narni, "Calendimaggio" di Assisi,
"Corteo storico" di Orvieto e Norcia, "Palio dei
colombi" di Amelia, "Fuga del bove" di Montefalco,
"Palio dei Terzieri" di Città della Pieve, "Giochi
delle Porte" di Gualdo Tadino, "Donazione della Santa
Spina" di Montone; manca la "Festa dei Ceri" ed il
"Palio della Balestra" di Gubbio, la "Giostra della
Quintana" di Foligno. Tre manifestazioni di grande rilievo non
solo folcloristico, ma storico specie i Ceri celebrati
ininterrottamente dal 1160 e simbolo della Regione.
"Nessuno
si è permesso di dare l'adesione a detta associazione - ha
affermato Palmira Barchetta, assessore alla cultura, in risposta
all'interpellanza dei consiglieri di AN , Stefano Pascolini e
Gianfrancesco Chiocci - innanzitutto perché la Festa dei Ceri,
nella sua unicità non rientra tra le rievocazioni storiche e non si
può confondere con sagre".
Giustissimo. La nostra tradizione non può essere confusa con
invenzioni o rievocazioni dell' ultim'ora e l' hanno capito anche i
rappresentanti dell' Ente Quintana di Foligno che hanno contattato le
associazioni eugubine preposte allo svolgimento della Festa dei Ceri
per avviare un discorso di tutela di queste importanti manifestazioni
umbre, uniche al mondo. Un contatto, ancora in embrione, ma che non può
che dare buoni risultati per la considerazione che ne abbiamo ricevuto
e per l'apertura che richiede. Un discorso che non esclude anche la
possibilità di ottenere finanziamenti dalla Regione, perché se è
vero che la Festa dei Ceri non va commercializzata per non svilirne la
spontaneità, è pur vero che con risorse economiche se ne potrebbero
migliorare aspetti scenografici di rilievo come addobbi e stendardi,
si potrebbe curare la sicurezza (murello di Piazza Grande, passaggi
alternativi a Porta Sant'Ubaldo) e l'immagine quale un Museo dei Ceri
e chi ha altre idee, le dica pure.
Questi concetti sono stati espressi anche dalla Barchetta che ha
sottolineato l'apertura al confronto dell'Amministrazione escludendo
«chiusure e prevenzioni senza fondamento» e ha ritenuto utile «una
valutazione delle opportunità economiche e di maggiore visibilità
della nostra città che deriverebbero dalla adesione all'Associazione».
Da
Gubbio Oggi pag.44 - Anno XI, n.6 |
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